Dichiarazione dei redditi irregolare: quando può arrivare la cartella Equitalia

Se il Fisco, durante un controllo formale, rileva delle irregolarità nella dichiarazione dei redditi, non è tenuto a dare comunicazione preliminare al contribuente ma può passare “la palla” direttamente a Equitalia.

Quando interviene Equitalia

Se l’Agenzia delle Entrate rileva un caso di liquidazione di maggiore imposta, a seguito di dichiarazione dei redditi incompleta o irregolare, può direttamente procedere all’iscrizione a ruolo, tramite Equitalia, senza dover prima comunicare al contribuente l’irregolarità.

La cartella esattoriale è, infatti,  legittima – lo dice la Cassazione – anche se non è preceduta dalla comunicazione di irregolarità della dichiarazione dei redditi.

Il Fisco, infatti, è tenuto ad attivare il contraddittorio con i contribuenti.

Obbligo del contraddittorio

Lo Statuto del contribuente non impone l’obbligo del contraddittorio preventivo “qualora sussistano incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione“.

L’accertamento implica un controllo di tipo documentale sui dati contabili direttamente riportati in dichiarazione, un’operazione automatizzata e senza margini di interpretazione.

Attenzione, quindi, che il contraddittorio con tanto di comunicazioni che servono a mettere il contribuente nelle possibilità  di contestare gli accertamenti fiscali, non è sempre obbligatorio sempre per il Fisco ma solo nelle ipotesi espressamente previste dalla legge.
Quando manca la disposizione normativa, come nel caso degli accertamenti formali e automatizzati sulle dichiarazioni dei redditi, il contraddittorio non è obbligatorio e la cartella Equitalia è legittima anche se non è preceduta da una comunicazione di irregolarità della dichiarazione.



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