
26 Giu Quanto costa mantenere un bambino: qualche numero e i consigli per risparmiare
Mettere al mondo un figlio è una scelta non facile, soprattutto quando si hanno lavori precari e stipendi ridotti.
Un bambino costa e costa sempre di più, come rileva la consueta indagine condotta dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori sui costi relativi al mantenimento di un figlio nel primo anno di vita.
Per crescere un bambino nei primi 12 mesi, mamma e papà devono sborsare da minimo di 7.072,90 € ad un massimo di 15.140,76 €; rispetto al 2016, l’aumento è dell’1,1%.
Quanto costa mantenere un bambino nel primo anno di vita?
Di seguito, trovi una tabella con i costi in dettaglio:
(a) differenze dipendono da marca pannolino e numero di cambi
(b) costo varia a seconda numero mesi di allattamento materno, il numero di mesi in cui si utilizza il latte in polvere o il latte fresco. Inoltre nelle pappe si considerano anche omogeneizzati e condimenti;
(c) Il costo delle visite mediche dipende dalla possibilità di avere un buon pediatra pubblico (anche se il fatto che non facciano visite a domicilio costringe i genitori ad averne sempre uno privato a disposizione).
Costi pre-nascita
Va considerato, inoltre, che ai costi da sostenere nel primo anno di vita del bimbo, vanno aggiunti anche quelli sostenuti prima della nascita, per un totale di 2.073,20 Euro (l’1% in più rispetto al 2016).
Asilo e baby sitter
Dopo la maternità, sorge il problema di chi si occupa del bambino quando la mamma rientra al lavoro: più di tre coppie su dieci sono costrette a chiedere aiuto a nonni e parenti (da dati recenti sono 12 milioni i nonni che si occupano dei nipotini), o a pagare pagare un asilo nido privato o per una babysitter a tempo pieno.
Come risparmiare
La parola d’ordine è: risparmio.
Lista dei desideri
Anche a costo di apparire sfacciati, ma vale la pena pensare a predisporre una “lista dei desideri” per guidare chi volesse fare un regalo al nuovo arrivato eliminando l’eventualità di ricevere oggetti indesiderati o doppioni.
Usato
Il metodo più diffuso per abbattere i costi è il prestito tra familiari e amici.
Molto utili anche le community (gruppi Facebook, forum) nati per scambiare oggetti, accessori o anche semplici consigli all’insegna del risparmio e del riuso.
Per il corredo (lettini, fasciatori, box, ecc.) non è da sottovalutare, inoltre, il mercato dell’usato, anche online.
Tris
Molte coppie per risparmiare spazio e spesa decidono di sostituire il passeggino, la carrozzina e l’ovetto per l’auto, con i cosiddetti “tris”, cioè carrozzine che, a seconda di come vengono regolate, si trasformano in passeggino e in ovetto. Questa tipologia di accessori possono costare tra 396 e 718 Euro.
I Bonus
Esistono alcune forme di sostegno studiate per aiutare le famiglie ad affrontare i costi del mantenimento di un figlio.
Bonus bebè
Per i bambini nati tra il primo gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, per le famiglie con un reddito Isee al di sotto dei 25mila euro annui. Tra i 7mila e i 25 mila euro all’anno di reddito dichiarato, la prestazione sarà pari a 960 euro nei 12 mesi (80 euro al mese); per chi denuncia meno di 7mila euro, gli assegni garantiranno 1920 euro annui. La durata di percezione dell’assegno avrà estensione triennale.
Per presentare domanda ci si può rivolgere all’Inps (anche online), a un CAF o patronato che curi la pratica. Noi di Factory possiamo occuparcene!
Ad avanzare richiesta dovrà essere un genitore, fornendo adeguata autocertificazione che sarà sottoposta al vaglio dell’ente di previdenza per la verifica dei requisiti.
Premio alla nascita o premio mamma domani
Consiste in un premio una tantum da 800 euro concesso alle future mamme al settimo mese di gravidanza, valido dal 1° gennaio 2017. Per richiederlo è necessario presentare domanda dopo il compimento del settimo mese di gravidanza, corredata con certificato medico di uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale, che attesti la data presunta del parto. Come specifica la circolare INPS, verranno in seguito rilasciati i dettagli per presentare la domanda in via telematica. Tale bonus non ha vincoli Isee. Possono richiederlo le mamme che hanno effettuato un’adozione nazionale o internazionale di un minorenne, che hanno ottenuto l’affidamento preadottivo nazionale o internazionale, che si trovano al 7° mese di gravidanza. Le mamme devono avere residenza in Italia, cittadinanza italiana o comunitaria o status di rifugiato politico e protezione sussidiaria o permesso di soggiorno Ue di lungo periodo o carta di soggiorno per familiari di cittadini Ue.
Bonus Nido
Nel 2017 sarà disponibile il Bonus nido: pari a 1.000 euro l’anno, corrisposti in 11 mensilità, destinati al pagamento delle rette dell’asilo nido. Il bonus vale per i bambini nati dal 2016 e potrà essere percepito per al massimo tre anni. Per ottenerlo non vi sono limiti di reddito, ma bisogna aspettare le indicazioni. Questo beneficio non è cumulabile con la detrazione fiscale per le spese documentate di iscrizione in asili nido sostenute dai genitori (una detrazione fiscale pari al 19% sul totale delle spese annue documentate, sostenute fino a un massimo di 632 euro). Non è cumulabile nemmeno con i voucher asili nido o babysitter, misura già in vigore nel 2016 e prorogata nel 2017.
Voucher asilo nido e baby sitter
Si tratta di un’agevolazione di 600 euro al mese (totale 3.600 euro) un massimo di sei mesi, che spetta alle mamme lavoratrici dipendenti o iscritte alla gestione separata INPS, che tornano al lavoro dopo la maternità obbligatoria o alle lavoratrici autonome non parasubordinate (non iscritte alla gestione separata INPS) e alle imprenditrici. Per queste figure, il periodo fruibile dei voucher è ridotto della metà, per cui per 3 mesi per un totale di 1800 euro. Per usufruirne, entro gli 11 mesi successivi al rientro dopo la maternità obbligatoria, al posto del congedo parentale, le neomamme lavoratrici possono utilizzare il voucher baby sitter o asili nido. Tale contributo viene erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro che saranno ritirati dalle lavoratrici presso la sede provinciale INPS entro e non oltre 120 giorni dalla ricezione della comunicazione di accoglimento della domanda. La madre potrà ritirare i voucher in un’unica soluzione oppure scegliere di ritirarli a cadenza mensile.
Fondo crediti nuovi nati
Il fondo crediti nuovi nati è destinato a fornire garanzie sui piccoli prestiti concessi alle famiglie che avranno o adotteranno un figlio a partire dal 2017. Questo fondo di credito è pensato per i bambini – sia nati che adottati – durante i tre anni dal 2015 al 2017 (dunque dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017). La misura è stata approvata in via definitiva con la Legge di Stabilità 2017, ma è necessario attendere la circolare dell’INPS che spiegherà nei dettagli le modalità con cui accedere al prestito. Per avere un’idea degli importi degli scorsi anni, per i figli nati nel 2009, 2010 e 2011 era possibile avere fino a 5mila euro, da rendere entro massimo 5 anni.
Fonte: Federconsumatori